Portfolio

Diary study su App fitness

Esigenza del cliente

Un’azienda cliente che produce attrezzature per lo sport e l’esercizio fisico ha ideato un’App per l’allenamento. L’App è pensata per assistere le persone ad allenarsi in modo libero o attraverso un programma personalizzato in base alle caratteristiche fisiche e agli obiettivi della persona. 

Il cliente vuole migliorare l’interazione con l’App e, in particolare, con la funzione “coach virtuale”, che supporta le persone durante gli allenamenti, per differenziarsi dai competitor e per fare in modo che le persone continuino a utilizzare l’App nel tempo.

Obiettivo di ricerca

Volevamo valutare la qualità dell’esperienza di allenamento longitudinale (i.e. su utilizzi ripetuti) con l’App, indagando diversi aspetti:

  • quanto è preciso il programma personalizzato rispetto alle esigenze di allenamento delle persone? (es. se le persone modificano il programma impostato dopo un po’ o hanno difficoltà a rispettarlo)
  • quanto il programma porta dei benefici alle persone al livello fisico? (es. quanto si sentono tonici o affaticati alla fine di un allenamento o dell’intero programma)
  • quanto sono comprensibili e utili le indicazioni del “coach virtuale”? Vengono accolte positivamente o con qualche riserva?
  • quali difficoltà o esigenze hanno le persone quando si allenano utilizzando l’App?

Cosa abbiamo fatto

Diary study per valutare l’esperienza d’uso con l’App su un periodo di 4 settimane. Ai partecipanti è stato chiesto di annotare, attraverso dei “diari”, le loro considerazioni dopo ogni allenamento.

Abbiamo coinvolto 14 persone, tra i 25 e i 55 anni, bilanciate a seconda del profilo di allenamento:

  • beginner (mai fatto sport o fatto in passato);
  • advanced (fanno attività fisica o praticano sport regolarmente).

Ciascun utente è stato dotato di una guida con le indicazioni per scaricare l’app, prendere note sul diario, seguire il programma etc.

Un estratto della guida.

Alla fine del periodo di allenamento alcuni partecipanti sono stati intervistati per approfondire alcuni aspetti della loro esperienza con l’App.
Un ricercatore UX si è occupato di riportare su una board Miro le entry dei diari e le foto, i video e gli audio inviati dai partecipanti, classificando e applicando un sistema di tag per i vari insight.

Dettaglio della board Miro su cui abbiamo riportato gli insight quali/quantitativi dell’esperienza di allenamento dei partecipanti.

Cosa abbiamo scoperto

  • Nel complesso l’App è semplice da utilizzare e i programmi personalizzati sono ben costruiti e adeguati alle esigenze individuali di allenamento;
  • I video degli esercizi sono molto precisi e motivanti, ma difficili da seguire se non si guarda lo schermo (cosa non sempre facile quando ci si allena);
  • Gli utenti vorrebbero essere avvisati prima del training se occorrono attrezzi per alcuni esercizi (es. pesi, elastici);
  • Gli utenti sentono la loro forma fisica migliorata dopo un mese di allenamento;
  • I progressi giornalieri e settimanali non sono sufficientemente chiari/visibili sull’App o non sono tracciati se l’utente salta alcune parti dell’allenamento;
  • Le indicazioni del “coach virtuale” sono facili da comprendere e utili, ma non sono molto coinvolgenti e non incentivano più di tanto ad allenarsi.
Abbiamo utilizzato Telegram per comunicare con i partecipanti e per farci mandare segnalazioni extra in formato foto, video e audio.

Cosa potevamo fare meglio

Non c’è un unico modo per svolgere un diary study e, nonostante questo lavoro ci sia piaciuto e il cliente abbia raggiunto i suoi obiettivi, ci sono alcune cose che la prossima volta faremo meglio:

  • Abbiamo usato molti tag per ciascuna entry nei diari e lavorare tutte le annotazioni per ricavare degli insight ha richiesto più del previsto.
  • La board Miro è stato un ottimo strumento per vedere la ricchezza dell’esperienza di allenamento delle persone, ma risultava un po’ scomoda per avere una visione d’insieme. Abbiamo quindi dovuto creare una presentazione slide per sintetizzare i risultati della ricerca.
  • Le interviste di follow up potevano essere personalizzate di più a seconda del partecipante, per evitare che venissero ripetute cose già dette nei diari.