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Nel posto giusto al momento sbagliato: implicazioni legate alla novità nella valutazione dell’usabilità percepita

Il nostro articolo “Nel posto giusto al momento sbagliato: implicazioni legate alla novità nella valutazione dell’usabilità percepita” è stato presentato durante il convegno “Buone interazioni.  L’Usabilità e la User eXperience per i servizi online delle pubbliche amministrazioni” promosso dal Dipartimento della Funzione Pubblica e dall’Istituto Superiore delle Comunicazioni e delle Tecnologie dell’Informazione (ISCTI) e tenutosi a Roma il 10 novembre 2017. Gli Atti del convegno verranno pubblicati sulla rivista di informazione scientifica dell’ISCTI: “La comunicazione. Note. Recensioni & Notizie”. Il lavoro presentato è frutto di una collaborazione con l’università La Sapienza di Roma

Abstract
L’usabilità viene valutata attraverso 3 fattori principali: efficacia, efficienza e soddisfazione. Quest’ultimo fattore, contrariamente ai primi due oggettivi (es. tempo di esecuzione di un compito), viene valutato attraverso metriche soggettive (raccolte attraverso questionari) ed è definito come “la misura in cui le risposte fisiche, cognitive e emotive dell’utente che risultano dall’uso del sistema […] incontrano le esigenze e le aspettative dell’utente”. La soddisfazione, assimilabile al concetto di usabilità percepita, è influenzata tanto da proprietà funzionali, strutturali e di navigazione del sistema, quanto da elementi apparentemente non collegati con l’usabilità, come la piacevolezza estetica e l’introduzione di novità (novelty effect). Diversi esperimenti e autori hanno dimostrato come l’estetica, a parità di valori oggettivi della qualità dell’interazione, incida positivamente sulla percezione dell’usabilità che gli utenti hanno tanto prima quanto dopo l’interazione con un sistema. Di segno inverso invece il contributo dell’introduzione di novità che sembra – in questo caso la letteratura è più limitata – condizionare negativamente l’usabilità percepita ancorché ci siano delle differenze legate alla tipologia di utenza (es. l’effetto è negativo per i novizi mentre diventa positivo per gli esperti). Gli esperimenti appena citati non chiariscono come questi effetti distorsivi si modifichino nel tempo. Esistono solo alcuni lavori embrionali che propongono un miglioramento nel tempo delle dimensioni pragmatiche (es. facilità d’uso) e un peggioramento di quelle edoniche (es. piacevolezza estetica) collegate all’usabilità percepita. Nel misurare l’usabilità percepita è dunque opportuno comprendere come questa evolva nel tempo in relazione ai cambiamenti del sistema preso in esame.

In linea con questo tema, si presenta di seguito un caso di studio, basato sui risultati di una valutazione dell’usabilità percepita svolta su un sistema gestionale in tre diverse fasi di un processo di redesign, evidenziando come il momento in cui è stato somministrato lo strumento (rispetto a specifiche fasi di evoluzione del sistema) abbia influenzato i dati raccolti.

Autori: Emiliano Torres, Simon Mastrangelo, Pietro Menatta